Perugia, 3 gennaio 2025 – Metti un pomeriggio d’inverno in scuderia, mentre guardi pareggiare la tua cavalla.
Proprietaria: “Sai che mi hanno proposto di partecipare a un viaggio verso Roma per il Giubileo? Cì sto pensando, andrei con la Bardigiana”.
Maniscalco: “Bello, quando sarebbe?”.
Proprietaria: ” A giugno, se decido per il sì dovremo ferrare la Nuvoletta. Che dici, sarà un problema?”
Maniscalco: “Ma no, d’altra parte fare da qui a Roma son tanti chilometri e su strade bianche o asfalto, senza ferri non si riesce”.
Proprietaria: “Infatti: che dici, è meglio farlo un po’ di tempo prima di partire in modo che si abitui ad avere ‘le scarpe’?”.
Maniscalco: “Certamente: lei è abituata al grip che dà l’unghia, specialmente sull’asfalto è molto differente da quello che danno i ferri. Visto che poi devi andare a Roma, quindi camminare sui sanpietrini oltre che sull’asfalto ci vorranno sicuramente le puntine al Vidiam: ma bisogna dare alla cavalla il tempo di abituarsi a camminare su quel tipo di superficie con i ferri, dopo tanti anni che è scalza”.
Proprietaria: “Giusto, non ci avevo pensato: sarà tutto diverso coi ferri sui sanpietrini rispetto ai piedi scalzi qui attorno, per strade e sentieri”.
Maniscalco: “Va beh, pensiamoci: da qui a giugno hai il tempo di farlo”.
Proprietaria: “Pensiamoci, poi vedremo”.
La cavalla è sferrata da sei anni, vive al pascolo con un’altra cavalla e due asini, la ricrescita dell’unghia è sempre ben bilanciata con il lavoro che fa, passeggiate di un paio d’ore al massimo tra boschi e strade bianche e pascolo a volontà in terreno vario.
Senza ferri il rischio che cavalle e/o asini si facciano male a vicenda tirando un calcio più o meno accidentale è molto, molto basso.
Con i ferri se si tirano un calcio, più o meno accidentale, si fanno male.
Secondo voi cosa deciderà la proprietaria?